Che fine ha fatto Teddy?

 


Libro illustrato per bambini della scuola dell'infanzia.



Di Lucia Nizzaro

La piccola Isabella scappa di casa dopo che due bulletti le rubano l'orsacchiotto. I suoi amici, i suoi genitori e il piccolo cagnolino Yoda usciranno a cercarla, ritrovando sia lei che il suo amato peluche. I bulletti, scusandosi per il brutto gesto, impareranno un'importante lezione di vita, amicizia e rispetto.

 

Estratto della Prefazione del libro

Scrivere la prefazione di un libro è sempre una grande emozione, oltre che un'enorme responsabilità. A maggior ragione se si tratta di un libro per bambini, poiché lavorare a diretto contatto con la loro fantasia, il loro mondo e i loro sogni è quanto di più bello si possa chiedere dalla vita. Sono incredibilmente grato a Lucia per l'enorme fiducia che ha riposto in me, sia per scrivere queste righe sia per pubblicare la sua storia. Quindi... Grazie di cuore!

Ah! Lo sapevate che l'autrice si chiama Lúcia e non Lucia? Hahahahaha! Mi spiego meglio: Lúcia, con l'accento sulla “u”. Devo dire che mi ha colpito fin da subito questo nome un po' bizzarro e, quando finalmente ho conosciuto questa splendida persona capace di indossarlo a pennello, ho capito subito che non si sarebbe potuta chiamare in nessun altro modo.

Lucia risplende e illumina tutto intorno a sé con la sua forza, il suo entusiasmo e il grande cuore che ha per il suo lavoro. O meglio, per la sua vita. Sono molto confuso al riguardo, sapete? Va bene, ora è un'insegnante in pensione ma, secondo il mio modestissimo parere, di lei si può dire che non abbia mai smesso di lavorare e che, allo stesso modo, non abbia mai iniziato perché quello che fa, ha fatto e farà è proprio la sua vita. Non ha mai smesso perché tra libri per bambini, nipotini, progetti didattici e chi più ne ha più ne metta è sempre in gioco. Non hai mai iniziato perché una strada così non la si sceglie: la si vive da sempre.

Noi ci siamo conosciuti un paio d'anni fa, durante il mio tirocinio magistrale alla scuola dell'infanzia dove aveva lavorato fino all'anno prima. Quell'anno, insieme ai bambini, abbiamo realizzato un progetto incredibile: un intero cartone animato disegnato, animato e doppiato dai bimbi di tutte le classi e, con infinita emozione, siamo riusciti a presentarlo alla 78esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Volete sapere come si chiama la storia e chi l'ha immaginata? La storia si chiama “Pannocchia non ha più paura” ed è stata scritta proprio da lei: questo vulcano di idee con la quale spero di avere la fortuna di collaborare per tantissimo tempo insieme! 

Bene, ora passiamo a questo libro che state tenendo tra le mani. Una sera Lucia stava guardando la TV insieme alla sua nipotina e, dopo qualche vicenda, il film mostrò due persone intente a litigare. A quel punto la sua nipotina di tre anni le disse: “Nonna, hai visto che bullo che è stato quel signore?”. Incuriosita Lucia domandò alla piccina cosa volesse dire la parola “bullo” e quest'ultima rispose: “È quando qualcuno fa del male a un altro più piccolo o indifeso!”

In quel preciso momento scattò qualcosa! Lucia tra sé e sé pensò che se già i bambini a tre anni sanno che esiste una realtà realtà simile forse sarebbe stato il caso di parlarne. Da qui nacque questa storia: una storia che racconta ai bambini il rispetto e la gentilezza, la prepotenza e la sopraffazione, l’aiuto e l’amicizia. 

In questo racconto Lucia ha inserito con maestria una serie di simboli per cercare di rendere comprensibile a chiunque un tema così complesso e, purtroppo, per nulla simpatico.

Partiamo con gli adulti che affiancano i bambini ed entrano nella storia come protagonisti imprescindibili: loro rappresentano la comunità educante la cui presenza attiva è fondamentale per la trasmissione e il consolidamento dei valori etici fondamentali.

Proseguiamo poi con Teddy, l'orsacchiotto: in questo caso l'autrice ha scelto di spostare l’aggressione su di un oggetto, anche se carico di affettività, al fine di evitare di urtare la sensibilità dei piccoli fruitori del racconto. Le emozioni positive e negative però sono vissute dai protagonisti con intensità e partecipazione.

A proposito di emozioni: tutto quello che accade nella storia è accompagnato e commentato da delle faccine o “emoticon” rappresentate dalle espressioni facciali del sole e della stellina. I bambini, imparando a decifrare questo nuovo linguaggio entrato prepotentemente nell’uso comune attraverso la messaggistica digitale, si troveranno a dare un nome alle emozioni che questi simboli rappresentano e saranno stimolati a parlare di sentimenti di gioia, di paura, di tristezza, di rabbia e di amore.

Moltissimi altri sono gli spunti di riflessione che si possono scoprire all'interno del racconto: l’amore e il senso di responsabilità di Tommy nei confronti del suo cane e il rispetto per l’ambiente quando raccoglie i bisognini; la gentilezza e la compassione che, sempre Tommy, dimostra alla sua amica Isabella; la forza esercitata da un gruppo che a volte spinge a fare cose che non si vorrebbero fare, rappresentata dai gemelli... E così via!

Concludo citando la dottoressa Lucangeli, psicologa dello sviluppo all'Università di Padova ed esperta di psicologia dell'apprendimento, che spiega come un buon adulto si debba alleare con i bambini contro l'errore e non con l'errore contro i bambini. Ecco perché, alla fine della storia, i genitori dei gemelli ascoltano e confortano, non sgridano ma parlano, non colpevolizzano ma aiutano i piccoli nella risoluzione dei problemi.

Buona lettura a tutti!

Matteo Pagliarusco


Informazioni sull'autrice


Lucia Nizzaro ha insegnato alla scuola dell’infanzia per 42 anni. Inoltre, per qualche anno, è stata direttrice di una scuola dell'infanzia paritaria. Anche se in pensione, è comunque legata a quel magico mondo dei bambini che l'ha coinvolta per tutta la vita. Durante la sua carriera scolastica ha ricoperto il ruolo di referente di plesso, ideatrice e coordinatrice di vari progetti didattici con particolare attenzione a “Progetti Lettura” che hanno visto, oltre alla lettura di testi per l'infanzia, la creazione di libri insieme ai bambini.

Ha collaborato alla scrittura dell'albo “Babbo Natale è guarito” (Edizione: I quaderni di Amarillide), “Amarillide, il fiore dell'amicizia” (Edizione: Progedit) e “Pannocchia non ha più paura” (Edizione: Centro Studi Erickson). Di quest'ultimo libro è stato tratto un cartone animato presentato alla 78esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.



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