di Matteo Pagliarusco
Ci pensate mai alle stelle? Scontato per noi rispondere: sempre!
Ovviamente questa volta non ci riferiamo a quelle di Hollywood, ma quelle vere, quelle che brillano sopra di noi quando ci fermiamo a guardare il cielo, di notte, magari con un po’ di freddo che pizzica il naso. Quelle che i latini chiamavano astra e sidera, parole che, anche se non ce ne accorgiamo, portiamo ancora sulle nostre labbra ogni giorno.
Perché le stelle non stanno solo in cielo. Vivono nascoste nelle parole che diciamo.
Pensate a considerare. Bella parola, no? Nasce proprio da lì: con-sidera-re, "guardare con le stelle". Gli antichi le osservavano per trovare la rotta da seguire, per capire il futuro, per cercare risposte. E ancora oggi, anche se non lo sappiamo, ogni volta che “consideriamo” qualcosa, stiamo chiedendo un piccolo consiglio alle stelle.
Oppure assiderare "rimanere troppo tempo sotto le stelle", che ci ricorda le notti gelide passate sotto il firmamento, quando si rimane lì, immobili, a guardarle così a lungo che alla fine si resta congelati, con la testa piena di pensieri e il cuore pieno di silenzi.
E poi c’è disastro. Una parola che suona pesante, ma che in fondo racconta una storia antica: dis-astro, “cattiva stella”. Quando le cose vanno male, quando tutto sembra crollare, in fondo stiamo dicendo che è colpa di una stella storta che ci ha tirato un brutto scherzo. E ammettiamolo, a volte è bello dare la colpa a una stella, invece che a noi stessi.
Infine, c’è una parola che tutti portiamo dentro: desiderio. Anche qui ci sono le stelle. Ma stavolta non ci sono, o meglio, de-sidera, le stelle mancano. Il desiderio nasce proprio da lì, da quel senso di vuoto che si prova quando il cielo è buio e le stelle non si vedono, da quella voglia di luce che ci spinge a cercare, a sognare, a volere qualcosa che ancora non abbiamo.
Perché, in fondo, siamo fatti così: un po’ di carne, un po’ di sogni, e un cielo pieno di stelle che ci guida anche quando non ce ne rendiamo conto.
Noi di Vela Viola crediamo che le parole siano piccole costellazioni da attraversare, tracce luminose che possono indicare strade, accendere pensieri, nutrire sogni.
La prossima volta che guardate il cielo, pensateci: le stelle non sono poi così lontane. Alcune le portate già con voi, ogni volta che aprite bocca per parlare.
E allora, che sia per considerare, per desiderare o per sognare, non smettete mai di alzare gli occhi al cielo.
Perché lì sopra, da qualche parte, c’è sempre una stella che aspetta di essere guardata.
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